Questa volta il curatore del Pac Diego Sileo ci porterà in Argentina per scoprire quasi cinquant’anni
di arte di questa nazione, tormentata da numerosi problemi. Da Lucio Fontana a Tomas Saraceno, da
Leandro Erlich (scoperto questa primavera a Palazzo Reale) ad Alessandra Sanguinetti e molti altri
ancora, abbiamo un percorso molto eterogeneo che cerca di raccontare lemolteplici sfumature di
espressione di un paese che, per anni, è stato sia meta di grandi migrazioni europee sia di violenti
momenti politici. Il titolo, omaggio all’omonimo romanzo dello scrittore Héctor Bianciotti, rimanda
alla dicotomia tra il buio e la luminosità, che dovrebbero essere più vicini per poter essere narrati.
Lucio Fontana prima e durante il concetto spaziale
Leon Ferrari denuncia la violenza dell’Occidente
Liliana Porter racconta quanto la musica e la tradizione europea possa soffocare quella locale
Mariela Scafati è un’attivista queer, con le corde complicate racconta la difficoltà di stare in equilibrio
Nicolas Robbio e il sottile condizionamento della dittatura
Alessandra Sanguinetti e la supremazia irrispettosa e crudele dell’uomo verso gli animali (Il Sesto Giorno)
Adrian Villa Rojas e lo spreco alimentare
Jorge Macchi e l’importanza delle api nell’ecosistema
Ilio Fuengo, l’equilibrio
Ilio Fuengo e l’uguaglianza
Adriana Bustos , Le dittature si somigliano tutte
Cristina Piffer e la storia dell’Argentina e delle tribù indigene
Eduardo Basualdo , il nostro futuro?
Niente immagini per la stanza dedicata a Ana Gallardo , che racconta dei rapimenti e sevizie alle bambine guatemalteche
Graciela Sacco , urla di? paura, dolore, libertà …?
Il video mostra come, nel 1983, alla fine della dittatura, l’artista Marta Minujin ha creato un “Partenone” fatto dei libri confiscati durante il regime, e di come lo stesso è stato disfatto in pochi minuti dalle persone accorse a prendere le letture proibite
Alberto Greco e il bigottismo
Juan Sorrentino , materia, colore, rumore
Tomas Saraceno , progetto antisismico ispirato alle ragnatele
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